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CON SOLDI DISARMATI
E’ tempo di campagna elettorale. Tante sono le promesse annunciate dai leaders dei partiti. Ne ho sentita una, proposta da Liberi e Uguali, interessante, credibile e, considerando il suo modesto peso economico, realizzabile: l’abolizione delle tasse universitarie.
Memoria.- Questo annuncio mi rimanda spontaneamente alla mia esperienza universitaria; essa è stata possibile perché ho potuto usufruire del “presalario”, allora cinquecento mila lire annue, riservato agli studenti che appartenevano a modeste condizioni economiche e che sostenessero regolarmente gli esami. Tutto bene!
Considerazioni.- Si calcola che oggi l’abolizione delle tasse universitarie equivalga a un mancato introito fiscale di un miliardo e seicento milioni. Come finanziarla? E’ stato promesso: non diminuendo i servizi e non introducendo o aumentando altre tasse, ma tramite la fiscalità generale; cioè l’intenzione è semplicemente quella di correggere, diminuire o eliminare, altre spese meno utili o inutili. E sulla stampa è stata citata una breve lista di situazioni in cui i soldi sono spesi male o inutilmente. Ma nella lista, con mia sorpresa, non sono inclusi i soldi spesi per le armi. Sono soldi spesi utilmente? Forse sì, infatti anche le bare e le cerimonie funebri aumentano il PIL di una nazione. Ma!
Io invece non li ritengo soldi spesi utilmente e perciò credo che si possano sicuramente distoglierli da quello scopo e destinarli a sostituire le tasse universitarie. Facciamo un’ipotesi: distogliamo questa cifra dalle spese per la NATO, per la quale spendiamo ogni giorno settanta milioni (cifra destinata a salire fino a cento milioni), quindi calcoliamo e risulta che bastano ventitre giorni di spese NATO per finanziare l’abolizione delle tasse universitarie! Restano ancora 342 giorni in cui i soldi sono spesi per le armi. Purtroppo!
Valori.- Questa proposta mi piace e la ritengo importante perchè:
. dal punto di vista economico è davvero poco costosa, comunque si voglia reperire il finanziamento, e quindi realizzabile.
. è ricca di valore simbolico perché esprime l’aspirazione fondamentale dell’umanità: trasformare la spada in aratro! il fucile in penna!
. è ricca di valore civile e politico perché la cultura realizza l’essenza della persona, la sua capacità di relazione e di partecipazione.
Futuro.- E infine mi permette di sognare che essa sia il primo passo di un cammino, non importa quanto lungo, verso l’esempio del Costa Rica che ha abolito l’esercito dal 1949 e ora i suoi cittadini celebrano la festa nazionale non esibendo armi ma visitando le scuole! E sul suo suolo è situata l’Università per la pace dell’ONU.
Varese 23.01-2018 Mario Cucchi