milleanni non è mai

Giustizia e Pace

pace3016. – 999/1

 

Tutti noi adulti siamo anche genitori.

Due cose lasceremo ai nostri figli: questa terra e questa società.

Come gliele vogliamo lasciare?

 

Care Amiche e Cari amici,

sono in ritardo di una settimana perciò sarò brevissimo.

 

Un anno fa, in occasione del mio settantesimo compleanno, vi ho annunciato un sogno, un obbiettivo millenario, e vi ho invitato a partecipare. Ho ricevuto alcune risposte incoraggianti e l’augurio che non sia necessario aspettare 1000 anni. Poi ho interrotto le mie comunicazioni. Ora sento l’esigenza di riprendere a comunicare con voi. Riporto qui sotto l’annuncio dell’anno scorso.

Il progetto che voglio costruire è la pace. La pace dipende unicamente dalla volontà degli esseri umani! Essi possono costruirla! E’ urgente, e bisogna cominciare subito. Da oggi scatta un conto alla rovescia affinché tra mille anni gli esseri umani possano vivere nella pace. “Mille anni” non sono uguali a “mai”! Bene: 365.000 giorni da oggi, 364.999 da domani, 364.998 da dopo domani! Sono io, ma non sono solo; sono con miliardi di esseri umani. Stiamo costruendo subito la pace!

Se anche tu credi che mille anni siano sufficienti per costruire la pace diamoci la mano: Mario, Rosamarina, Giovanni, …e tu!

 

1.- Stella binaria.

Non è sufficiente pensare alla pace, bisogna comprendere che la pace è consustanziale alla giustizia. Quindi questo progetto si chiamerà GIUSTIZIA E PACE 3016.

Il concetto di giustizia ci guida verso la pace, ci indica le decisioni concrete per arrivare alla meta finale. Giustizia e pace sono una stella binaria!

E’ una contraddizione desiderare la pace e non altrettanto la giustizia; confonderemmo la pace con il dominio. Oppressione, sfruttamento, disuguaglianza!

Tutta la società umana è una unità, e la giustizia deve essere nelle piccole comunità, nelle nazioni e tra le nazioni. E finalmente anche la pace!

 

2.- Decisione nelle istituzioni politiche!

La pace dipende unicamente dalla volontà degli uomini. Cito dal libro di S.Hessel: Esigete un disarmo nucleare totale.

“Durante le campagne elettorali, la domanda più frequente ai candidati è:”Quale sarà il provvedimento che adotterete per primo quando avrete l’incarico della gestione del paese?”. La risposta dovrebbe essere sistematicamente questa:”Bisogna cominciare con il sopprimere l’arsenale nucleare”. Perché se è certo importante instaurare un buon sistema educativo, o un buon sistema sanitario, ci si deve chiedere: a che cosa questi serviranno se prima di tutto la minaccia di un conflitto nucleare non sarà stata eliminata?”

https://www.ibs.it/esigete-disarmo-nucleare-totale-libro-/e/9788823018433

Queste parole indicano che la volontà degli uomini si esprime nelle istituzioni politiche. Non è sufficiente l’impegno individuale né quello associazionistico: quanti appelli e quante manifestazioni pubbliche hanno constatato l’impotenza di fermare guerre che nei centri di potere erano già state preparate e decise!

Vogliamo decisioni che ci conducano alla giustizia e alla pace? Dobbiamo orientare le decisioni delle nostre istituzioni politiche, dobbiamo divenire protagonisti di queste decisioni! Volere la pace, ma non volersi impegnare nelle decisioni politiche è contraddittorio.

 

3.- Una nuova fede.

Ho incontrato anche molti amici che credono che la pace non sia realizzabile nella società umana, credono che la guerra c’è sempre stata e sempre ci sarà. Lo credono, o per convinzione o per scoraggiamento. E’ responsabilità di tutti dare a questi amici una nuova fede.

 

4.- L’isola che non c’è.

Ho scoperto le parole di un artista che possono esprimere il nostro anelito alla giustizia e alla pace. Cito da “Isola che non c’è” di E.Bennato.

Seconda stella a destra

questo è il cammino

e poi dritto, fino al mattino

poi la strada la trovi da te

porta all’isola che non c’è

……….

se ci credi ti basta perché

poi la strada la trovi da te

……….

E ti prendono in giro

se continui a cercarla

ma non darti per vinto perché

chi ci ha già rinunciato

e ti ride alle spalle

forse è ancora più pazzo di te

http://www.quicampania.it/musica/lisola-che-non-ce-testo.html

 

5.- Protagonisti!

Dobbiamo divenire protagonisti delle decisioni delle nostre istituzioni politiche! Ovviamente non è facile. Se vogliamo giustizia e pace ricordiamoci della nostra Costituzione che predispone che i cittadini possano orientare la politica nazionale tramite i partiti (art.49). Mettiamola in pratica la Costituzione.

Accediamo ai partiti e orientiamo i loro impegni e le loro decisioni per quando saranno incaricati di rappresentarci nelle istituzioni. La raccomandazione di Hessel riportata sopra è chiara.

 

6.- Provaci!

… se ci credi ti basta perché

poi la strada la trovi da te

 

A livello nazionale ho scelto un partito come luogo di incontro e di partecipazione. Ho scelto quello che sento più affine alla mia visione sociale e alla mia idea di politica. Uno perfetto non l’ho trovato.

Anche a livello cittadino/comunale ho scelto come riferimento una lista/partito locale e ho presentato al suo leader, fin dalla campagna elettorale, le mie proposte e richieste. Nell’allegato potete vedere quello che io ritengo opportuno richiedere a Varese (vedi allegato 1). Ovviamente ognuno di voi presenterà le proposte e le richieste più adeguate alla propria realtà.

Sogno fin da subito un duplice traguardo: in ogni Comune e in ogni Regione ci sarà un Assessorato per la giustizia e la pace. La comunità locale è la prima e la più concreta realizzazione della giustizia. Non è vero che le decisioni per la pace sono di competenza solamente del governo nazionale (o internazionale). E sogno che in ogni governo nazionale sarà istituito, al posto del Ministero della difesa, il Ministero per la giustizia e la pace.

Sogno anche un altro traguardo: che la Costituzione affidi direttamente alla sovranità popolare la decisione di dichiarare o di partecipare a una guerra. Come accettare che la decisione più importante e più grave per una nazione sia sottratta alla sovranità del popolo?

 

7.- GIUSTIZIA E PACE 3016-999/1.

Mi propongo di continuare con costanza questo impegno, di comunicare con voi frequentemente. Ci sono realtà e notizie di cui dobbiamo diventare consapevoli: molte purtroppo ci faranno indignare, ma altre ci confermeranno nel nostro obiettivo e nel nostro percorso.

Un anno fa vi ho presentato questo progetto da realizzare entro 1000 anni. Ora gli anni non sono più mille, ne sono rimasti 999! Ecco perché questa lettera è intitolata GIUSTIZIA E PACE 3016 meno 999; il conto alla rovescia è partito! Ho aggiunto anche un “/1” perché mi impegno di comunicare più spesso con voi nel corso di questo anno; e spero di stabilire fra di noi un dialogo in cui approfondire i tanti aspetti e problemi di questo progetto. E camminare insieme!

Questo progetto di cui, per semplificazione letteraria, vi parlo in prima persona, è anche nell’anima delle persone a me più care, Rosamarina, compagna di vita e di sogni, e il nostro piccolo Giovanni che ripudia spontaneamente ogni ingiustizia e violenza.

Mario Cucchi

nonno.nuvola@tin.it

Varese 23.01.2017

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