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«“Non è vero che tutti vogliamo la pace. Bisogna avere il chiaro coraggio:
a) di individuare chi organizza e chi alimenta la preparazione delle guerre per sopraffare coloro che vuole sfruttare;
b) di scoprire dove passa il fronte fra il parassitismo di ogni genere e chi è impedito nel suo sviluppo da emorragie di ogni genere, tra la violenza di chi difende il proprio parassitismo e la coraggiosa energia di chi difende la vita;
c) di veder chiaro quando e dove questo fronte passa attraverso noi stessi. E non possiamo confondere l’impegno per realizzare la pace con la preoccupazione di mantenersi equidistanti da tutti.
Ogni comportamento – individuale, di gruppo, di massa – che tende sostanzialmente a mantenere la situazione come è, o ad ammettere il cambiamento se lentissimo, di fatto non è impegno di pace”».
(DANILO DOLCI, Esperienze e riflessioni, Laterza, Bari-Roma, 1974).