Care amiche e Cari amici,
con questo libro Colombo fa a noi un dono davvero grande, direi incommensurabile. Ci indica il percorso per trasformare la nostra società fondata su una cultura della restituzione (occhio per occhio) e sulla esclusione (chi sbaglia resti fuori) in una società fondata sulla inclusione e sul perdono che coinvolge e responsabilizza sia chi perdona sia il perdonato.
Trasformare le fondamenta culturali della nostra società è ovviamente un obbiettivo a lungo termine, ma proprio per questo è urgente cominciare subito; basterà un secolo? Chi crede in questa trasformazione non perde tempo, accende subito il suo piccolo fiammifero! Un piccolo fiammifero non basta a illuminare una società, ma un secolo di fiammiferi faranno la luce! Vi prego, leggete e regalate questo libro!
Un abbraccio a tutti!
Mario
Gherardo Colombo: IL PERDONO RESPONSABILE. Ponte alle grazie.
Si può educare al bene attraverso il male? Le alternative alla punizione e alle pene tradizionali.
P.S. se invece preferite leggere una presentazione scritta con parole meno appassionate ma più descrittive, leggete la seguente (una delle tante che trovate su internet), oppure… leggete il libro!
La gran parte dei condannati a pene carcerarie torna a delinquere; la maggior parte di essi non viene riabilitata, come prescrive la Costituzione, ma semplicemente repressa, e privata di elementari diritti sanciti dalla nostra carta fondamentale – come ne vengono privati i loro cari; la condizione carceraria, per il sovraffollamento, la violenza fisica e psicologica, è di una durezza inconcepibile per chi non la viva, e questa durezza incoraggia tutt’altre tendenze che il desiderio di riabilitarsi; la cultura della retribuzione costringe le vittime dei crimini alla semplice ricerca della vendetta, senza potersi giovare di alcuna autentica riparazione, di alcuna genuina guarigione psicologica. È possibile pensare a forme diverse di sanzione, che coinvolgano vittime e condannati in un processo di concreta responsabilizzazione? Gherardo Colombo indaga le basi di un nuovo concetto e di nuove pratiche di giustizia, la cosiddetta giustizia riparativa, che lentamente emergono negli ordinamenti internazionali e nel nostro. Pratiche che non riguardano solamente i tribunali e le carceri, ma incoraggiano un sostanziale rinnovamento nel tessuto profondo della nostra società: riguardano l’essenza stessa della convivenza civile.